La nostra insegnante di sostegno, Antonella Ciarmoli, ha condiviso alcune riflessioni sulla disabilità e le attività svolte.
Blog della Scuola Primaria del Centro Urbano Istituto Comprensivo "Madre Teresa di Calcutta" Valmontone
domenica 14 giugno 2015
lunedì 8 giugno 2015
AI MIEI ALUNNI
Ho trovato questa lettera sul web, scritta da un maestro ai suoi alunni di quinta. Ve la dono, opportunamente modificata.
Cari ragazzi, siamo arrivati. Ho sempre pensato che
questo momento fosse lontano e ho rinviato il pensiero di questo ultimo
giorno di scuola in quinta perché so che da domani le nostre strade,
almeno nella vita quotidiana, si separano. Ma le barche non sono state
costruite per restare in porto ma per attraversare il mare. Oggi dopo cinque
anni che insieme abbiamo costruito la nostra barca, siamo pronti al grande
viaggio.
Ricordo ancora il primo giorno di scuola della prima
elementare e so che molti di voi lo ricordano. Siamo saliti insieme su una
mongolfiera e abbiamo iniziato a volare con la fantasia. Vi ho sempre detto che
le maestre non sono tutte uguali e neanche i bambini lo sono. Non è stato
sempre facile, ma siamo stati fortunati e, impegnandoci, ce l’abbiamo fatta.
Vi ho dato una sola regola, La Regola d’Oro: “Non fare
agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, ho giocato con voi una
sfida: farvi diventate il più amici possibile, cercare di creare un clima
sereno per venire a scuola un po’ più felici. Abbiamo imparato insieme che non
potevamo per forza essere amici di tutti ma abbiamo capito che ognuno ha
qualcosa di speciale che noi non abbiamo. Sarà sempre così anche nella vostra
vita. Sappiate che ogni incontro è unico: imparate a guardare negli
occhi chi da domani sarà il vostro nuovo compagno di banco, chi
diventerà il vostro collega al lavoro, il vostro vicino durante un viaggio in
treno.
Abbiamo imparato tanto, avremmo potuto imparare di
più, ma abbiamo scelto di aspettarci, così abbiamo imparato tutti.
Abbiamo scherzato tanto e questo è stato essenziale.
Ho imparato qualcosa da ciascuno di voi.
Sono stati anni belli. Vi chiedo scusa, se qualche volta non ho prestato
abbastanza ascolto, se ho sbagliato, se non sono stata una buona maestra. Ricordate cosa ho detto presentando Rugantino? Così vi ho sognato, fin dal primo giorno.
Ora tocca a voi. Di compiti per le vacanze non ne ho,
perché ho dei compiti da consegnarvi per tutta la vita.
Usate le parole che vi ho insegnato per
difendervi e per difendere chi non ce l’ha, chi non sa scrivere una
lettera, chi non ha la forza di urlare contro le ingiustizie, chi le ha subite.
Non siate spettatori ma protagonisti. La
Storia (con la “S” maiuscola) non è solo quella che avete studiato, quella di
Augusto e Anco Marzio, quella degli Etruschi e dei Greci ma è anche quella che
abbiamo davanti, quella che viviamo ora. Entrateci, sporcatevi le mani, mordete
la vita, impegnatevi, prendete sulle spalle chi non ce la fa. Quando vedrete
alla tv la storia di un barcone che arriva sulle nostre coste non pensate non
m’interessa, è lontano, perché su quella barca c’è la storia.
Non fidatevi di chi vi dirà “i
giovani sono il futuro”. I politici, i grandi, spesso anche gli
insegnanti usano questa frase. Rispondete loro: “I giovani sono il presente”.
Non siate mai indifferenti. Non
voltate le spalle ai poveri, a chi è meno fortunato di voi, ma chiedete lui
perché è lì, stringetegli la mano, ditegli come vi chiamate. L’indifferenza non
serve a nessuno.
Di tanto in tanto scegliete un luogo,
una città, un villaggio sperduto e partite, camminate, viaggiate. È la
più bella lezione che farete.
Ora tocca a voi. Le nostre strade si dividono ma
ricordate che io ci sarò sempre. Anche quando sarete grandi: per un consiglio,
per una delusione, per una confidenza. Io ci sarò. Sapete dove trovarmi.
Buon viaggio
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