Oggi è una giornata tristissima, per tutta la
nostra scuola.
La notte scorsa hanno rubato nella nostra
Scuola Media Zanella: tutti i computer portatili che erano nelle classi, nuovi,
alcuni dei quali acquistati meno di un mese fa; alcune chitarre, il mixer e gli
amplificatori, la tastiera, sulla quale il professor Dipaola, con tanta
passione e dedizione, aveva registrato gli styles per il concerto di Natale, da
fare anche con i bambini delle classi quinte. La nostra è una scuola ad
indirizzo musicale che è il nostro orgoglio.
Questo furto è una cosa davvero brutta. Solo
l’acquisto dei pc ha comportato quasi due anni di lavoro. Ma non li hanno
rubati agli insegnanti, alla preside o al personale della scuola, no. Li hanno
rubati ai ragazzi, ai nostri ragazzi, che sono la cosa più preziosa che
abbiamo.
Voi genitori affidate alla scuola la cosa più
preziosa che avete: i vostri figli. E noi, per 11 anni, piantiamo dei semi
dentro di loro, che innaffiamo e curiamo, affinché germoglino e crescano, sani
e robusti, e portino frutto, ciascuno secondo le proprie inclinazioni. Per farlo,
abbiamo bisogno di ogni mezzo, perché ognuno ha il suo modo di imparare e di
esprimersi, così usiamo il computer, la LIM, e, l’arte delle arti, la MUSICA.
Hanno rubato ai nostri ragazzi delle possibilità,
un pezzetto di futuro: vale poche centinaia di euro? No. E noi ce lo
riprenderemo, con un po’ di tempo e un po’ di sforzo. Mentre loro resteranno
dei volgari ladri. La scuola non si tocca. La scuola siamo tutti noi.