Ed
eccoci qua: il pomeriggio del 30 maggio 2016, nella corte di Palazzo Doria di
Valmontone, si è svolto il concerto finale delle orchestre della SMS Zanella.
Orchestre, ebbene sì: quella più grande, composta dalle classi seconde e terze
che si è cimentata con brani complessi, e quella delle prime, che hanno dato
prova per la prima volta delle loro capacità. Si è così concluso il lungo e
faticoso lavoro dei docenti di strumento musicale che hanno preparato gli
alunni di chitarra, clarinetto, pianoforte e violino, ma soprattutto dei
ragazzi stessi, che si sono impegnati durante il secondo quadrimestre e si sono
esibiti in uno dei concerti più belli degli ultimi anni. Mi è capitato spesso
di udire da tanta gente nel corso degli anni: “Ma che fa quello?” “Quello suona…”come se suonare uno strumento musicale
sia un po’ un trastullo, una cosina
da nulla. E ricordo anche di mia madre, a proposito dei primi anni del mio studio a casa, di come dicesse che
prima le sembrava una cosa semplice, a vedersi, il suonare uno strumento,
mentre invece… provare per credere: tutti i familiari di ogni ragazzo dei
nostri che si cimenta nello studio musicale può essermi testimone. Ma parliamo
un po’ di cosa hanno fatto ascoltare le nostre orchestre. Le classi prime hanno
inizialmente dato un saggio dei loro traguardi eseguendo un brano per ogni
sezione; e così, le chitarre hanno suonato Greensleeves,
brano tradizionale inglese, i violini delle variazioni sul tema Ah, vous
dirai- je, Maman, usato anche da Mozart, come pure i clarinetti (solo in altra tonalità)
mentre i pianisti alle tastiere elettroniche si sono esibiti in una gustosa
rievocazione di I’m the sailor man,
ovvero la canzone di Bracciodiferro, mica acqua fresca!
Dopo i
pezzi a sezione, tutti insieme hanno suonato Scarborough Fair, altro tema popolare inglese, a suo tempo
riproposto da Simon & Garfunkel nel bellissimo film Il Laureato. Le “matricole” hanno dato una bella prova delle loro
abilità raggiunte in così pochi mesi - praticamente da inizio ottobre - e c’è
da credere che molti di loro faranno un bel percorso di studio.
L’orchestra
più grande, quella dei “veterani”, ha invece proposto un programma di tutto
rispetto, articolato in 4 brani di impegno crescente. La loro esibizione si è
aperta con Quien sèra, un cha-cha-cha
famosissimo, come anche La Bamba,
celebre canzone sudamericana, che è stata eseguita alla fine del concerto. La
parte centrale prevedeva un arrangiamento di Hey Jude, con una citazione interna di Yellow Submarine dei Beatles, ed una suite su temi jazz più o meno
noti e che si articolava in più brani legati di seguito, e che ha messo a
notevole prova i ragazzi, in quanto la sua durata è di circa 10 minuti: in
un’epoca in cui spadroneggiano gli sms con abbreviazioni, o canzoni della
durata massima di tre minuti, pretendere la concentrazione e la resa per un
tempo così relativamente lungo ha costituito anche una finalità pedagogica di
non scontato esito positivo, ma i fatti ci hanno dato soddisfazione.
Il
vero cammeo del concerto è stato il momento in cui Ilaria Schina ha cantato,
accompagnata dai docenti e da Michele Mattu al basso elettrico,
Il Pescatore di Fabrizio de Andrè,
con grande padronanza ed emozione.
Particolare
menzione, oltre per il già citato Michele Mattu che ha suonato con valore il
basso elettrico, per Gaia Marinotti di terza A e Piergiorgio Muzi di prima A
che si sono alternati alle congas, la prima nel pezzo dei Beatles, il secondo
nei brani sudamericani. Parziale replica del programma, congiuntamente alle
esibizioni di diversi ragazzi preparati dalla professoressa D’Ambrosi, è stata proposta nel concerto dell’8 giugno
dato in onore di Don Gigi che, come tutti sapete, lascia Valmontone per un magistero importante come la carica
arcivescovile presso Gaeta: la manifestazione di affetto e gratitudine verso il
rettore uscente
della Collegiata è stata un momento intenso e che rimarrà nel ricordo di tutti.
La direzione delle orchestre è stata a carico del sottoscritto come gli
arrangiamenti di Hey Jude e della Jazz suite, ma nulla sarebbe stato
possibile senza il lavoro di equipe condiviso con i professori Cutilli, Dipaola
ed Esposito, miei preziosi e preparati colleghi. E con questo, buone vacanze!!
Giovanni Pandolfo